Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design: certificazione preventiva dei progetti. Come si presenta e chi può farlo?
E’ in fase di registrazione alla Corte dei Conti il DPCM che espone le regole che le imprese dovranno seguire per richiedere la certificazione delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e ideazione estetica. Un ulteriore attenzione è rivolta verso la possibilità di maggiorazione del credito dei progetti di innovazione tecnologica finalizzati al raggiungimento di obiettivi di innovazione digitale 4.0 o di transizione ecologica.
Oltre al decreto direttoriale che disciplinerà le modalità e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’Albo, le imprese dovranno inoltre attendere anche la pubblicazione delle Linee Guida ufficiali del MIMIT, che saranno emanate entro il il 31 dicembre 2023.
Si tratta di un documento integrativo che dovrebbe aiutare imprese e certificatori nella corretta applicazione del credito d’imposta. Le linee guida potranno prevedere “schemi di certificazione riferiti alle diverse tipologie di investimenti e attività e ai diversi settori e comparti economici”.
Il decreto istituisce l’Albo dei certificatori abilitati al rilascio delle certificazioni. Bisognerà attendere novanta giorni per un ulteriore decreto direttoriale che disciplini dettagliatamente le modalità e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’Albo.
Per poter richiedere la certificazione le imprese non devono aver traccia di violazioni relative all’utilizzo dei crediti d’imposta. La richiesta va presentata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy utilizzando il modello specifico e le modalità informatiche stabilite dal decreto. L’azienda deve fornire nella richiesta i dettagli del certificatore e includere una dichiarazione di accettazione dell’incarico da parte del certificatore stesso.
L’articolo 4 del decreto tratta il tema della vigilanza sulle attività di certificazione. I certificatori dovranno inviare una copia della certificazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy entro quindici giorni dalla data di rilascio all’impresa, informandola di tale invio.
Il Ministero esercita la vigilanza e il controllo sulle attività svolte dai certificatori, verificando la correttezza formale delle certificazioni rilasciate e confrontando il loro contenuto con le disposizioni agevolative e le Linee Guida.
Per l’esame delle certificazioni, il Ministero può richiedere al certificatore, entro novanta giorni dalla data di ricezione della certificazione, l’invio di documentazione tecnica, contrattuale e contabile rilevante. Il certificatore deve inviare questa documentazione entro quindici giorni, prorogabili di ulteriori quindici in situazioni straordinarie.
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