18 Settembre 2023

Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione e design: certificazione preventiva dei progetti. Come si presenta e chi può farlo?

E’ in fase di registrazione alla Corte dei Conti il DPCM che espone le regole che le imprese dovranno seguire per richiedere la certificazione delle attività di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica e di design e ideazione estetica. Un ulteriore attenzione è rivolta verso la possibilità di maggiorazione del credito dei progetti di innovazione tecnologica finalizzati al raggiungimento di obiettivi di innovazione digitale 4.0 o di transizione ecologica.

Oltre al decreto direttoriale che disciplinerà le modalità e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’Albo, le imprese dovranno inoltre attendere anche la pubblicazione delle Linee Guida ufficiali del MIMIT, che saranno emanate entro il il 31 dicembre 2023.

Si tratta di un documento integrativo che dovrebbe aiutare imprese e certificatori nella corretta applicazione del credito d’imposta. Le linee guida potranno prevedere “schemi di certificazione riferiti alle diverse tipologie di investimenti e attività e ai diversi settori e comparti economici”.

L’albo dei certificatori

Il decreto istituisce l’Albo dei certificatori abilitati al rilascio delle certificazioni. Bisognerà attendere novanta giorni per un ulteriore decreto direttoriale che disciplini dettagliatamente le modalità e i termini per la presentazione delle domande di iscrizione all’Albo.

I requisiti per presentare domanda di iscrizione all’Albo dei Certificatori:

  • possedere un titolo di laurea appropriato in relazione all’oggetto della certificazione. 
  • Non aver subito condanne definitive o decreti penali divenuti irrevocabili con riferimento a determinate tipologie di reati. 
  • Aver svolto, nei tre anni precedenti alla data di presentazione della domanda di iscrizione valutazione o rendicontazione di almeno quindici progetti. I progetti dovranno essere specificatamente indicati nella domanda di iscrizione, con riferimenti dettagliati che ne permettano l’identificazione, e dovranno essere collegati all’erogazione di contributi e altre sovvenzioni relative alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione.
  • Dichiarare l’eventuale esistenza di procedimenti per i reati menzionati in precedenza o di atti impositivi, anche non definitivi, ricevuti negli ultimi tre anni, per un importo totale superiore a 50.000 euro.

Oltre alle persone fisiche, possono entrare nell’Albo anche i seguenti soggetti:

  • le imprese che erogano servizi di consulenza aventi ad oggetto progetti di ricerca, sviluppo e innovazione.
  • Centri di trasferimento tecnologico in ambito Industria 4.0 certificati ai sensi del decreto direttoriale del Ministero dello sviluppo economico 22 dicembre 2017.
  • Competence Center.
  • Poli europei per l’innovazione digitale (EDIH e Seal of Excellence).
  • Università statali, le Università non statali legalmente riconosciute e gli enti pubblici di ricerca.

La certificazione dei crediti d’imposta

Per poter richiedere la certificazione le imprese non devono aver traccia di violazioni relative all’utilizzo dei crediti d’imposta. La richiesta va presentata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy utilizzando il modello specifico e le modalità informatiche stabilite dal decreto. L’azienda deve fornire nella richiesta i dettagli del certificatore e includere una dichiarazione di accettazione dell’incarico da parte del certificatore stesso.

La domanda di certificazione deve contenere:

  • dettagli riguardo le capacità organizzative e le competenze tecniche dell’impresa che richiede la certificazione o dei soggetti esterni a cui è stata commissionata la ricerca.
  • Descrivere i progetti o i sottoprogetti che sono stati realizzati o che sono in corso di realizzazione. Nel caso in cui gli investimenti non siano ancora stati effettuati, è necessario fornire una descrizione dei progetti o dei sottoprogetti che si prevede di iniziare.
  • Le motivazioni tecniche che giustificano l’ammissibilità al credito d’imposta CIRSID o il riconoscimento dell’aumento di aliquota nel caso della maggiorazione del credito per i progetti di innovazione tecnologica finalizzati al raggiungimento di obiettivi di innovazione digitale 4.0 o di transizione ecologica.
  • Produrre una dichiarazione, sotto la responsabilità del soggetto certificatore, che attesta l’assenza di situazioni di conflitto di interesse tra certificatore e impresa.

I controlli delle certificazioni da parte del Ministero

L’articolo 4 del decreto tratta il tema della vigilanza sulle attività di certificazione. I certificatori dovranno inviare una copia della certificazione al Ministero delle Imprese e del Made in Italy entro quindici giorni dalla data di rilascio all’impresa, informandola di tale invio.

Il Ministero esercita la vigilanza e il controllo sulle attività svolte dai certificatori, verificando la correttezza formale delle certificazioni rilasciate e confrontando il loro contenuto con le disposizioni agevolative e le Linee Guida.

Per l’esame delle certificazioni, il Ministero può richiedere al certificatore, entro novanta giorni dalla data di ricezione della certificazione, l’invio di documentazione tecnica, contrattuale e contabile rilevante. Il certificatore deve inviare questa documentazione entro quindici giorni, prorogabili di ulteriori quindici in situazioni straordinarie.

×

Hello!

Click one of our contacts below to chat on WhatsApp

× ¿Cómo puedo ayudarte?