Stanziati 910 milioni di euro per i Contratti di Sviluppo per l’agroalimentare. I Contratti di Sviluppo per l’agroalimentare mirano ad agevolare progetti di investimento strategici e innovativi fino al 2029.
Gli interventi possono riguardare:
- la creazione o l’ampliamento di un nuovo stabilimento,
- la riconversione o ristrutturazione di uno esistente,
- l’introduzione di impianti innovativi.
I progetti dovranno garantire:
- impatto positivo sull’occupazione;
- realizzazione/consolidamento di sistemi di filiera diretta ed allargata;
- innovazioni di prodotto, di processo, di organizzazione e/o di marketing rispetto allo stato dell’arte a livello internazionale;
- presenza dell’impresa sui mercati esteri o capacità di attrarre investimenti esteri;
- investimenti volti all’efficientamento energetico, alla riduzione delle emissioni o all’economia circolare di ammontare almeno al 50% del valore del progetto.
Percentuali di beneficio dei Contratti di Sviluppo per l’agroalimentare
A partire dal 2023, le percentuali di beneficio dei Contratti di Sviluppo per l’agroalimentare passano a:
- fino al 50% per il Centro-Nord;
- fino al 60% per il Sud.
Nota: le percentuali variano a seconda della dimensione aziendale.
Sono agevolabili gli investimenti a partire da 7,5 milioni di euro, rivolti alla trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli definiti a livello UE. Al fine di ricevere i finanziamenti i progetti devono essere stati avviati dopo la data di presentazione della domanda di agevolazione.
I progetti devono rientrare in una delle seguenti tipologie:
- creazione di una nuova unità produttiva;
- ampliamento di un’unità produttiva già esistente;
- diversificazione dell’attività economica di uno stabilimento esistente
- cambiamento fondamentale del processo di produzione complessivo di uno stabilimento esistente con l’introduzione di un nuovo processo produttivo o il notevole miglioramento del processo produttivo esistente.