Il Consiglio dei ministri, riunitosi lunedì 16 ottobre 23, ha approvato il pacchetto normativo che formerà la Legge di Bilancio 2024, composto da:
Per quanto riguarda le misure per il sostegno agli investimenti delle imprese, il governo ha annunciato che la Nuova Sabatini, nella versione tradizionale, verrà finanziata con 50 milioni di euro per garantire la continuità delle domande del 2023. Successivamente si prevede che la Legge di Bilancio rifinanzi con 300 milioni per il 2024 sia la Nuova Sabatini, in versione tradizionale, sia i Contratti di Sviluppo.
Deve invece aspettare la versione “green” della Nuova Sabatini, il finanziamento di 320 milioni dipende infatti dall’approvazione del piano Repower Eu da parte della Commissione Europea, bisognerà quindi attendere la fine dei colloqui con la commissione.
Per quanto riguarda la ZES Unica Mezzogiorno la legge di bilancio prevede una copertura finanziaria di 1,8 miliardi solo per il 2024.
Un’importante novità riguarda la proroga del termine per il riversamento del credito d’imposta ricerca e sviluppo. Il Governo, allo scopo di garantire una maggiore certezza in merito alla fruizione dei crediti d’imposta ricerca e sviluppo, ha deciso di prorogare il termine al 30 giugno 2024. In questo modo si consente di allineare temporalmente il riversamento al sistema di certificazione del credito d’imposta.
Come per la Nuova Sabatini Versione “green”, slitta per il momento l’atteso Piano Transizione 5.0 che finanzierà i crediti d’imposta in investimenti 5.0 con all’incirca 4 miliardi di euro. Non si tratta di un ripensamento da parte dell’esecutivo, ma di una scelta forzata. Il Piano Transizione 5.0 infatti andrà finanziato dal piano RepowerEU sul quale le trattative con la commissione europea sono ancora in corso. Viste le tempistiche è probabile che il Piano Transizione 5.0 venga approvato successivamente.
L’introduzione delle ZES rappresenta un’opportunità da analizzare tempestivamente da parte di tutte le imprese produttive che hanno progetti di sviluppo rilevanti. Gli investimenti oggetto del piano potrebbero in alcuni casi beneficiare anche di ulteriori incentivi. La raccomandazione è quindi quella di coinvolgere quanto prima i propri consulenti di finanza agevolata per comprendere quali scelte operare al fine di massimizzare l’impatto dei contributi e quindi efficientare la spesa.
In tema di credito d’imposta ricerca e sviluppo, da un lato, l’allineamento temporale dei termini per il riversamento del credito d’imposta ricerca e sviluppo con il sistema di certificazione consentirà alle imprese di massimizzare la sicurezza giuridica su quanto fatto in passato.
Dall’altro, viene spesso segnalato che sulle stesse spese agevolabili con il credito d’imposta ricerca e sviluppo è possibile affiancare il Patent Box. Purtroppo questa combinazione spesso non è sfruttata da chi può trarne beneficio e che, di fatto, rinuncia a preziose risorse. Fortunatamente, seppur entro certi limiti, il Patent Box può operare anche retroattivamente. In entrambi i casi, FI Group, come esperto in finanza agevolata, è disponibile sia ad accompagnare le imprese in un’analisi obiettiva. Tale analisi si focalizza: sugli incentivi richiesti in passato ed include uno studio gratuito delle migliori opportunità di finanziamento future in relazione al piano di investimenti dell’impresa.
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